GASTRITE CRONICA, NON ASPETTARE CHE PASSI

Stomaco in fiamme, alitosi, nausea e meteorismo sono solo alcuni dei fastidi causati dalla gastrite cronica: un’infiammazione lenta e progressiva della parete interna dello stomaco.

In questo articolo ti spieghiamo cos’è, i sintomi e come prevenire la gastrite cronica!

Stomaco sotto attacco

Per digerire gli alimenti, il nostro stomaco produce succhi gastrici, sostanze molto acide e ricche di enzimi digestivi. Normalmente questi succhi non danneggiano la mucosa interna dello stomaco, grazie a uno strato protettivo composto da muco (barriera fisica) e bicarbonati (sostanze a pH basico che contrastano l’acidità dei succhi gastrici).

Quando, però, la produzione di muco e bicarbonati diminuisce, i succhi gastrici entrano in contatto con la parete interna dello stomaco, corrodendola e scatenando un’infiammazione. In questi casi parliamo di gastrite.

I sintomi della gastrite cronica

Solitamente i sintomi della gastrite cronica sono:

  • nausea e vomito,

  • dolori alla parte superiore dello stomaco,

  • senso di pienezza,

  • eruttazione,

  • mancanza di appetito,

  • perdita di peso

  • indigestione (o cattiva digestione).

Però in circa il 20% dei casi la gastrite può presentarsi in forma completamente asintomatica. 

H. Pylori, il batterio della gastrite

Uno dei principali responsabili di gastrite cronica è Helicobacter Pylori: un batterio che si trova comunemente nello stomaco.
Tollera molto bene il pH acido e, grazie alla sua forma a elica, può penetrare lo strato mucoso e ancorarsi alla parete gastrica.

Inoltre alcune condizioni possono favorire il suo attacco:

  • l’abitudine di fumare

  • predisposizione familiare,

  • stress prolungato.

Per scoprire se è in corso un’infezione da Helicobacter Pylori è necessario eseguire esami specifici (del sangue, delle feci oppure breath test).

Fattori di rischio

Ci sono poi altre condizioni che riducono la produzione di muco e bicarbonati e quindi compromettono lo strato protettivo della parete gastrica:

  • Uso prolungato di alcuni farmaci, come aspirina e FANS.

  • Consumo eccessivo di alcol.

  • Cibi fritti o a elevato contenuto di grassi, agrumi e caffè aumentano il tasso di acidità dello stomaco.

  • Stress

  • Reflusso biliare.

  • Età avanzata: con l’età la mucosa gastrica tende a produrre meno muco e bicarbonato.

  • Malattie autoimmuni del tratto gastrointestinale.

Gastrite cronica e barriera intestinale

La perdita di equilibrio a livello gastrico può avere conseguenze a livello intestinale: da cambiamenti quali-quantitativi del microbiota a danni strutturali della barriera intestinale.

Questo può favorire l’ingresso di allergeni e tossine attraverso la barriera intestinale, che possono scatenare irritazione intestinale. Ne derivano intolleranze o allergie alimentari e problemi più fastidiosi, che peggiorano lo stato di benessere generale già compromesso.

Passa al contrattacco!

Per contrastare i sintomi della gastrite cronica è fondamentale capirne le cause o fattori favorenti con l’aiuto di uno specialista.

Il medico potrà infatti indicare se è il caso di intervenire con:

  • una terapia farmacologica basata su antibiotici, antiacidi/anti reflusso e inibitori di pompa protonica (IPP);

  • un piano dietetico per ridurre la produzione di succhi digestivi acidi da parte della mucosa gastrica.

Diversi studi clinici* hanno dimostrato inoltre che l’eradicazione di H. Pylori ha migliori possibilità di successo quando la terapia farmacologica è affiancata da integratori contenenti ceppi probiotici e ingredienti specifici.

 

*
M.H. Emara, “Lactobacillus reuteri in management of Helicobacter pylori infection in dyspeptic patients: a double-ind placebo-controlled randomized clinical trial”, Ther Adv Gastroenterol, 2014.
H. Mehling, “Non-Viable Lactobacillus reuteri DSMZ 17648 (Pylopass™) as a New Approach to Helicobacter pylori Control in Humans”, Nutrients, 2013.
K.R. Raveendra, “An Extract of Glycyrrhiza glabra (GutGard) Alleviates Symptoms of Functional Dyspepsia: A Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled Study”, Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine, 2012.

 

Le informazioni riportate non sono consigli medici. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere dell’esperto.

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